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Se la Merkel bacchetta Obama, perché l’Ue non bacchetta la Merkel? Ve lo spiego…

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merkeldi Luca Lippi

Se la Merkel ha raggiunto la “forza” per bacchettare gli Stati Uniti d’America, è perché il resto d’Europa ha “regalato” questa forza alla cancelliera tedesca. Perché il resto d’Europa non bacchetta la Merkel?

Spieghiamo meglio il motivo di questo interrogativo. La Merkel alza la voce con gli Stati Uniti, ordinando l’espulsione del capo della Cia dal suolo tedesco. Ha fatto benissimo sia ben chiaro! L’antefatto è la scoperta che Obama avrebbe messo sotto controllo le linee telefoniche private di tutti i premier europei, quello tedesco incluso. Tutti hanno fatto finta di niente, la più parte per una questione di “sottomissione” atavica allo strapotere statunitense. La Merkel ha il “potere” di esercitare pressioni e battere i pugni contro l’ex super potenza, e ha fatto bene. Ora però vediamo da dove viene la forza della Merkel.

Tutto ha origine dal problema che affligge l’occidente da decenni, l’ignoranza e la memoria troppo corta. La Germania guarda dall’alto il resto d’Europa grazie alla sua ricchezza. Il potere di una nazione è rappresentato principalmente dalla sua forza economica e commerciale. Angela Merkel è solamente la punta di un iceberg.

La Germania è ricca grazie alla generosità degli europei, generosità e ignoranza di una classe politica che pretende di sedere ai tavoli per contrattare senza avere studiato tutti gli aspetti che consentono l’uso di leve di mediazione. Più spesso si sono seduti con l’unico scopo di trattare la percentuale di mediazione nel favorire concessioni indebite.

La Germania sta affondando l’Europa, è sotto gli occhi di tutti, e i tedeschi fanno finta di niente. O è un popolo indifferente o finge di esserlo per non assumersi le sue responsabilità. Nel 1953 dopo avere scatenato due guerre sanguinosissime, i Paesi che oggi sono nuovamente e ignobilmente sotto il suo dominio economico, rimettono i debiti della Germania per agevolarne la ricostruzione e la rinascita economica. Nel 1990 all’alba di una riunificazione storica (il più grande errore della storia diplomatica mondiale) per la seconda volta la Germania si vede azzerare i propri debiti con lo scopo di evitare a un intero Paese il default, quello che oggi rischiano 5 Paesi Italia compresa.

Oggi l’esigenza primaria sarebbe quella di scongiurare la bancarotta dell’intera Economia europea. La disoccupazione aumenta ovunque e le conseguenze che innescano l’iperbole della distruzione di benessere per milioni di europei, la deflazione, innescata dalla Bundesbank e ‘spalleggiata’ dalla Merkel col sostegno del popolo tedesco (quello che a suo tempo, ignorava i campi di concentramento dietro casa) stanno sfiancando gli alleati smemorati ormai senza più ossigeno.

La Merkel continua a imporre politiche di rigore, non molla il grilletto del colpo di grazia: l’austerity. Con la complicità di governi alleati sostiene il binomio austerity-recessione che è il mix perfetto per il disastro, lo sa anche uno studente di economia al primo anno!

La Germania ha moltissimo da farsi perdonare, è scritto sui libri di storia, tuttavia continua a calpestare le macerie di una Grecia ridotta a un cumulo di rottami arrugginiti e i tedeschi diranno ancora di non saperne niente. La stessa indifferenza dei governi “sottomessi” che oltre non rivendicare diritti acquisiti nasconde ai propri popoli la protervia teutonica, origine del disastro cui facciamo riferimento ormai ogni giorno. L’assenza di memoria unita all’ignavia è la vera causa del disastro cui stiamo assistendo inebetiti!


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